CRISTIANO GODANO E ASSO

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Un giorno di novembre del 2022, in provincia di Cuneo, nel pieno delle lavorazioni per l’undicesimo disco dei Marlene Kuntz, Cristiano Godano e Asso (che era nel team della produzione insieme a Taketo Gohara), scoprono di avere in comune una grande passione per Neil Young. Una passione ben oltre il semplice “mi piace”, perché densa e intimamente connessa con le caratteristiche essenziali della sua poetica e della sua musicalità. Ne nasce l’idea di fare un piccolo concertino per le persone del luogo che ospitava la residenza per le lavorazioni del disco stesso, e quel concertino, riuscitissimo, fa capire ai due che si potrebbe organizzarne uno più strutturato da portare in giro per l’Italia.

Questo “… tour” è la realizzazione pratica di questo desiderio.


Un gioiellino di raffinata intimità, per una sorprendente connessione col mondo del creatore di canzoni immortali come Heart of Gold, Hey Hey My My, Harvest Moon, Old Man, Comes a Time, On the Beach, Cowgirl in the Sand e tante altre.

Non un tributo ovviamente, ma un atto d’amore all’insegna del feeling, della dedizione all’ottima musica, del reciproco scambio di emozioni da offrire al pubblico.

Il conoscitore/amante di Neil Young non avrà da rimpiangere il canadese (apprezzando con stupore l’aderenza rispettosa di Godano e Asso al loro musicista del cuore, e al contempo la rispettabile autonomia delle loro qualità artistico-interpretative) e il neofita verrà accolto da note che lo faranno sentire comunque a casa, in quanto affini alle poetiche e alla espressività di Godano, soprattutto in merito alla sua esperienza solista di “Mi ero perso il cuore”, del 2020.

Si percorrerà il percorso artistico di Neil Young pescando nella vastità del suo repertorio (con qualche sperabile sorpresa rispetto alle scelte più pronosticabili) e si ascolteranno anche alcuni pezzi di “Mi ero perso il cuore”, che la presenza di Asso renderà potente e memorabile.

“ Neil Young è stato il mio primo eroe rock. Avevo sui 15 anni quando mi ci imbattei, e fu una folgorazione. Ho amato la sua dimensione solitaria (lui era chiamato “The loner”), che me lo restituiva figura di seducente fascino, e la sua incredibile influenza su una enorme fetta del rock alternative americano (e non solo) di ogni generazione dimostra chiaramente come sia nel cuore di molti musicisti, che riversano su di lui un rispetto unanime. Sono del tutto permeato dalla sua musicalità e dal suo feeling, e con il grande Asso (a sua volta fan del canadese, proprio come me) sento di poter restituire una dimensione live tanto riguardosa e affettuosa quanto autonoma e a suo modo autorevole. Sarà un concerto di carezzevole intensità, e doneremo al pubblico morbidezza e dolcissima malinconia, quella tipica di Neil, che mi sedusse da giovane e mi forgiò e rimane impressa indelebilmente in me a tutt’oggi. “

Cristiano Godano

Cristiano Godano, conosciuto in tutta Italia come frontman dei Marlene Kuntz, band che ha segnato la storia della musica in oltre 30 anni di attività, è un artista poliedrico, cantante, chitarrista, autore, attore e scrittore. Classe ‘66, è nato a Fossano in provincia di Cuneo. 

I Marlene Kuntz si formano nel 1989 e Cristiano ne diventa il cantante e l’autore di tutti i testi (oltre 130 canzoni). La peculiarità della sua scrittura, caratterizzata da una ricerca di significato e musicalità non banali, lo rende presto identificabile come uno dei pochi musicisti in grado di scrivere inni generazionali e programmatici fondendo il rock e le influenze d’Oltreoceano con la melodia.

Di pari passo con la crescita della fanbase dei Marlene Kuntz, la personalità di Cristiano Godano raggiunge una solidità sempre maggiore.

Viene chiamato a gestire workshop, incontri, laboratori di scrittura e lezioni in tutta Italia.

Nel 2012 inizia la docenza presso il Master in Comunicazione Musicale dell’Università Cattolica di Milano. 

Esordisce come scrittore nel 2008 con “I VIVI”, un’opera di narrativa composta di 6 racconti. Edito dalla Rizzoli per la collana 24/7 entra in ristampa dopo solo 1 settimana di vendite. Da questo libro viene tratto il reading “Terrore” portato in giro per l’Italia accompagnato dalle musiche improvvisate di Riccardo Tesio. Nel 2019 pubblica “Nuotando nell’aria” (La Nave di Teseo): ripercorrendo canzone per canzone i primi 3 dischi dei Marlene Kuntz – Catartica, Il Vile e Ho ucciso paranoia – e illustrandone i retroscena del processo creativo, scrive un’involontaria e generosa autobiografia delle origini, densa di aneddoti, riflessioni e materiale inedito, un vero e proprio atto d’amore verso il pubblico, la storia ed il futuro della sua band, ma soprattutto verso le parole e la musica, muse ispiratrici di ogni sua creazione.

Sempre nel 2019 riceve il Premio Ciampi al MEI.

 Il 26 giugno 2020 esce il suo primo album da solista dal titolo “Mi ero perso il cuore”.

Osannato da pubblico e critica, il disco ha una forte impronta acustica, ed è estremamente intimo con testi diretti nella loro urgenza espressiva.

Nel 2021 entra nella cinquina del Premio Tenco, come “migliore opera prima”.

Chitarrista e compositore, Alessandro Stefana, meglio conosciuto come “Asso”, si avvicina alla musica grazie al padre. 

Comincia lo studio della chitarra ma col tempo si incuriosisce ed appassiona a molti altri strumenti, creando un mondo molto personale di suoni e visioni, che spaziano da atmosfere oniriche a immaginari vagamente western, con riferimenti sia al blues rurale sia alla psichedelia. Tutto è reso ancor più suggestivo dall’insolito accostamento di molteplici strumenti quali: steel e pedal steel guitar, kalimba, omnichord, loop di vinili, ukulele, balafon, chitarra elettrica, banjo, echi a nastro.
Nel 1998 fonda i Lumière Électrique.

Nel 2002 conosce il cantautore Marco Parente con il quale incide quattro album.

Nel 2003 collabora sia con Micevice, in occasione del disco-tributo ai Pavement “Everything Is Ending Here”, sia al disco “Piccoli Fragilissimi Film” di Paolo Benvegnù.

Nel 2004 suona nel disco “Hamlet Machine” dell’amico Goodmorningboy.

Collabora inoltre con la band americana The Belles arrangiando alcuni brani per pianoforte, steel guitar e chitarre elettriche.

Nel 2004/2005 è chitarrista di El Muniria, gruppo di Emidio Clementi nel tour di “Stanza 218”.

Collabora dal vivo con la cantautrice Cristina Donà.

Nel corso del 2005 partecipa alle registrazioni del disco “Ovunque Proteggi” di Vinicio Capossela, 

Collaborando con Capossela ha l’occasione di suonare con: CALEXICO, MATTEO SALVATORE, MARC RIBOT, SHANE MACGOWAN AND THE POPES, FLACO JIMENEZ. 


Nello stesso anno registra il disco solista “Poste e Telegrafi”, al quale partecipano importanti ospiti: Marc Ribot, Leo Abraham, Marco Parente, Enrico Gabrielli, Vincenzo Vasi, Davide Tidoni.

Nel 2006 è membro del collettivo di improvvisazione elettroacustica italo/francese Oleo Strut, accanto a Xabier Iriondo, Aka_Bondage, Jérôme Florenville, Guillaume Beauron, Ravi Shardja e Arnaud Durand.

Collabora stabilmente come polistrumentista sia con Marco Parente che nella band di Vinicio Capossela.